TRENTINO  -  Settembre 2001

Gli «angeli dell'acqua» sul Noce

Inaugurata a Dimaro la scuola per i soccorritori fluviali
Una spettacolare manovra di salvataggio sul fiume a Mezzana

di Eva Polli
DIMARO. Un lunghissimo lancio di una fune "sparata" da uno stantuffo da una riva all'altra del Noce. E' iniziata così domenica mattina a Mezzana l'operazione dimostrativa di salvamento, protagonisti i vigili del fuoco di Trento e Bolzano, che ha inaugurato in modo spettacolare il neonato Centro d'alta specializzazione della Federazione Italiana Nuoto di Salvamento fluviale e alluvioni di Dimaro, gemellato con l'analogo centro per il Salvamento marino di Riccione.
L'operazione è poi proseguita con il posizionamento di un argano da cui è stata fatta scendere una seconda fune in verticale; ad essa si è affidato un vigile per lasciarsi calare fino a raggiungere l'uomo travolto dalle acque che necessitava di soccorso.
Lo scopo del Centro di salvamento di Dimaro è di preparare uno staff di persone in grado di soccorrere in situazioni diverse persone che vengono a trovarsi in pericolo lungo le acque del fiume. Il nome del primo e unico centro che vi sia in Italia è tanto complicato da non poter esser riconducibile ad una sigla ha commentato Sandro De Manincor coordinatore dei vari momenti della presentazione.
Ma il verbo "salvare" è uno dei più belli e assume una particolare connotazione quando c'è in ballo la vita di una persona ha spiegato il conduttore alternando interventi ufficiali a immagini tratte dal cd rom realizzato per diffondere la conoscenza di questo nuovo centro tramite le clip "I salvagente" e "Slalom", ma anche Dimaro e la Val di Sole tramite "Emozioni sul Brenta" e "Sul limitar del Brenta".
L'idea di una scuola di salvamento nacque durante le fasi organizzative dei campionati di canoa e Kayak del 93. In quell'occasione si cominciò a pensare che, sebbene la disponibilità dei volontari di Ausburg fosse una preziosa dimostrazione di amicizia, la Valle avrebbe dovuto e potuto pensare alla organizzazione delle sue manifestazioni potendo fare affidamento su soccorritori locali. E al mondiale, cui gli amici di Ausburg furono invitati come spettatori, si giunse avendo addestrato volontari trentini.
Poi l'idea andò avanti estendendosi a necessità di salvamento non più correlate con la pratica sportiva. Nacque dunque l'ipotesi di una scuola rivolta a volontari di più settori, dai vigili del fuoco ai volontari della Croce rossa e di altre associazioni, a tutti coloro insomma il cui intervento potrebbe avvenire anche sul fiume e che non sempre sono in possesso delle più elementari conoscenze indispensabili per muoversi nell'ambiente acquatico con sicurezza. E siccome da cosa nasce cosa, la voglia di imparare e di confrontarsi ha fatto crescere in questi anni una rete di rapporti e conoscenze che è il risvolto più interessante e più ricco che sta dietro all'istituzionalizzazione di questi corsi.
Il Centro organizzerà percorsi per entrare in possesso di tre tipi di brevetto, quello di soccorritore, di operatore e di specializzato oppure, meno impegnativa con un attestato finale, la preparazione per avvicinarsi all'ambiente acquatico. Siamo di fronte a un caso in cui la pratica sportiva non è un fatto fine a se stesso ma diventa una sorta di laboratorio per la ricerca di mezzi e conoscenze che divengono patrimonio utile proponibile ed esportabile in altri settori.
In particolare i vigili di Bolzano e Trento hanno acquisito, grazie al Centro Canoa di Dimaro che ha finora fornito ogni supporto logistico ai primi corsi finalizzati alla realizzazione del progetto Scuola di Salvamento, quella capacità di confrontarsi con l'acqua e le sue insidie che è indispensabile per poter poi agire in sicurezza.